Ernie Pike e le radici di Corto Maltese

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La più bella tavola d’amore dei fumetti è la penultima pagina di Una ballata del Mare Salato di Hugo Pratt, capolavoro della letteratura mondiale la cui prima pubblicazione risale esattamente a 50 anni fa, nella rivista Sgt. Kirk delle edizioni Ivaldi. In quella tavola struggente, analizzata in Corto e Pandora – la più bella tavola d’amore del fumetto, il pirata Corto Maltese si congeda dall’adolescente americana Pandora Groovesnore, ricca ereditiera vittima di un rapimento, dopo la girandola di avventure legate al conflitto della Grande Guerra nel Pacifico tra Inglesi e Tedeschi.

Corto e Pandora

Per Hugo Pratt la pubblicazione della Ballata fu la consacrazione della sua carriera, dopo tante pagine di fumetto scritte e disegnate tra Italia, Argentina ed Inghilterra; finalmente in quella lunga storia corale riuscì a trovare il suo personaggio, il marinaio Corto Maltese, che ben presto si affermò come una delle creature a fumetti più note in tutto il pianeta, icona stessa dell’avventura.

Chiaramente la genesi di Corto Maltese è stata estremamente complessa e influenzata, oltre che dalla sua spropositata cultura e dalle esperienze personali (e generazionali) in giro per il mondo, dai precedenti percorsi artistici di Hugo Pratt. Per esempio lo stesso nome Corto deriva da un preesistente personaggio creato da Pratt, insieme allo sceneggiatore   argentino Hector Oesterheld, Jimmy Lea, soprannominato appunto Corto, nella serie western Sgt.Kirk.

L’analisi dell’intera produzione prattiana, dagli esordi naif nella Venezia del secondo dopoguerra alle opere più famose, pubblicate in tutto il mondo, è stata resa molto più semplice dalla pubblicazione, a partire dal 2014, della collana Tutto Pratt, da parte della Rizzoli Lizard, serie settimanale che, in 40 volumi allegati al Corriere della Sera, ha presentato quasi integralmente tutte le opere del Maestro di Malamocco.

Tornando alla più bella tavola d’amore nel fumetto, l’addio tra Corto Maltese e Pandora, si possono trovare alcune assonanze con una breve storia, Ling, della serie di Ernie Pike, uscita nel marzo del 1958 in Argentina e presentato in Tutto Pratt nel volume n.27.

Copertina Tutto Pratt n.27

Ernie Pike è un personaggio creato nel 1957 da Hector Oesterheld per i testi e da Pratt per i disegni, per la rivista Hora Cero dell’Editorial Frontera. Ernie è un reporter di guerra, ispirato alla figura di Ernie Pyle, giornalista statunitense morto ad Okinawa nel 1945, che racconta le vicende della seconda guerra mondiale, soffermandosi sulle storie marginali degli esseri umani che l’hanno dovuta affrontare, senza facili moralismi, in cui emergono i lati umani dei combattenti. Pratt e Oesterheld hanno realizzato insieme una ventina di brevi episodi, ambientandoli nei più differenti scenari bellici mondiali, episodi che nel momento in cui sono stati pubblicati in Italia saranno, in un primo momento, attribuiti al solo Pratt,  che restituirà la paternità dei testi a Oesterheld dopo la sua scomparsa come desaparecido alla fine degli anni ’70 in Argentina.

Ernie Pike al suo debutto nel 1957

In Ling, che esce nel marzo del 1958 in Argentina, troviamo forse il prodromo della tavole finali della Ballata. La breve storia, di sole 9 tavole, è ambientata durante la durissima occupazione giapponese della Cina, nella provincia di Klingwin, durante il saccheggio del villaggio di Kungin. Il soldato giapponese Kao si allontana dal villaggio cinese, turbato per le devastazioni compiute dai suoi commilitoni, e si dirige nelle risaie, tra i fiori di papaveri e i salici, dove incontra la giovane cinese La. Le loro effusioni sono interrotte dall’arrivo di Ling, il padre della giovane che cattura il soldato giapponese, dando inizio alla controffensiva dei contadini cinesi che annienta la pattuglia giapponese. Ling scopre che il suo figlio maggiore, Chiang, è stato ucciso nello scontro armato, e dovendo decidere del destino del soldato giapponese compie una scelta decisamente inaspettata.

Il breve racconto è la tipica storia della serie Ernie Pike: senza eroismi, in cui la guerra emerge in tutta la sua assurdità, in cui non viene neppure chiesto al lettore di schierarsi tra le forze combattenti. Questi elementi fanno di Ernie Pike una serie bellica differente da tutte le altre, in cui, come afferma Paolo Interdonato nell’articolo di presentazione del volume n.27 di Tutto Pratt, troviamo uomini spaventati e insicuri che si battono senza motivo.

L’incontro tra Kao e La

Nelle vignette che sembrano quasi prefigurare la scena finale della Ballata avviene il primo incontro tra Kao e La, che si svolge in maniera rapidissima, un vero e proprio colpo di fulmine in cui emerge il lato più sentimentale di Oesterheld. Le frasi che si scambiano i due giovani sono inequivocabili: Kao cerca di tranquillizzare La rispetto alla sua presenza, spiegandole che […] è strano, per un momento ho creduto di conoscerti da sempre, per questo ti ho parlato così…., e prima che la possa lasciare al sicuro, nascondendola dai suoi commilitoni giapponesi, la giovane replica ammettendo che Non ho mai trovato nessuno come te… 

Come i due giovani che si innamorano, dimentichi della guerra e della  violenza che li circonda, anche  la campagna, la natura stessa intorno al villaggio cinese paiono inalterate, pronte a riprendere i ritmi di vita millenari, cui Kao dovrà abituarsi.

L’esperienza accumulata su Ernie Pike sarà prima utilizzata da Pratt nei racconti di guerra realizzati per la Fleetway editions in Inghilterra agli inizi degli anni ’60, e in seguito anche nella sua produzione successiva, come negli Scorpioni del Deserto e anche in Corto Maltese, in cui emerge un approccio differente ai conflitti bellici, riletti in maniera meno avventurosa, con tratti realistici e amari. E chissà se scrivendo le tavole finali di Una Ballata del Mare Salato si sarà ricordato delle scambio tra Kao e La, scritte dieci anni prima da Hector Oesterheld.

Massimo Cappelli

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