Jackson Pollock Confidential: arte e servizi segreti
Le biografie a fumetti sono sempre un’opera difficile da affrontare, che può mettere in difficoltà anche i maestri più affermati della nona arte, troppo facile scadere nell’agiografia o ancora peggio produrre nei lettori un effetto di straniamento, per l’impossibilità di rendere appieno personaggi su cui i lettori si sono già costruiti una precisa idea personale. Onofrio Catacchio con Pollock Confidential, edito per la Centauria di Milano, nella collana Graphic Biography, nel settembre dell’anno passato, si mantiene molto distante da entrambi rischi, tratteggiando l’esistenza del pittore astratto americano Jackson Pollock, trovando una chiave di lettura affascinante e inconsueta, descrivendo alla perfezione il percorso artistico e la personalità del grande artista.

Jackson Pollock, nato nel Wyoming nel 1912, massimo esponente dell’action painting, aderisce in pieno alla rappresentazione dell’artista maledetto, di carattere burbero, con problemi di dipendenza dall’alcool, vede la sua vita cambiare quando il governo americano, dopo la seconda guerra mondiale, decide di dichiarare guerra all’Unione Sovietica anche dal punto di vista artistico, in una vicenda che ha dell’incredibile e che è destinata a segnare il gusto estetico del mondo occidentale. In quel periodo i vertici della CIA attuano appunto un piano segreto, denominato Guinzaglio Lungo, destinato a sostenere l’espressionismo astratto e l’arte contemporanea americana per contrastare l’influenza del blocco sovietico sugli intellettuali americani, dimostrando che nel sedicente paese della libertà non c’era limite all’espressione dell’Arte. Uno degli artisti da sostenere è proprio Jackson Pollock, nonostante le sue simpatie comuniste, dato che proviene da una famiglia di non recente immigrazione europea ed è nato nella profonda provincia del west americano.

Seguendo l’indagine di un agente della Cia, unico personaggio fantastico della storia a fumetti, ripercorriamo l’esistenza di Pollock, dall’incontro con la futura moglie, l’artista Lee Krasneck, l’amore per il jazz, i problemi con l’alcool, il passato avventuroso fino alla mostra al Guggenheim cui deve il successo, grazie alla raccomandazione di Mondrian e la copertina della rivista Life nel 1949, che lo identifica come il miglior pittore americano. E ancora le sofferte scelte stilistiche radicali per evocare gli spazi del west, la sua capacità di incarnare l’aspetto meno controllabile dell’arte, grazie al suo lato oscuro, la scoperta della tecnica del Dripping, lo sgocciolamento, tecnica tutt’altro che casuale; fino ad arrivare alla volontà di far uscire la pittura dagli atelier per portarla nel mondo e nella vita vera, la scelta di esprimere i sentimenti, non di illustrarli, e la tragica conclusione della sua esistenza.
Onofrio Catacchio, fumettista pugliese eclettico e poliedrico, capace di passare dalla fantascienza a Mercurio Loi, narra le vicende di Pollock realizzando un fumetto di alto livello, capace di tenere attaccato alla pagina il lettore fino al termine della vicenda. Fondamentale è la ricostruzione d’archivio del percorso del grande artista americano, sfruttando le più differenti fonti, dagli archivi su internet della fondazione Pollock a documentari fino al film di Ed Harris del 2000. Lo stile grafico che ha scelto Catacchio in questa occasione si accosta alla perfezione al percorso artistico del pittore del Wyoming, lasciando ovviamente il giusto spazio alle riproduzione delle sue maestose opere.

La collana Graphic Biography della casa editrice Centauria si dimostra particolarmente interessante, oltre a quest’opera su Pollock può annoverare nel suo catalogo graphic novel dedicate a Basquiat, Hopper, Schiele, Francis Bacon e Klimt.
Onofrio Catacchio riassume il suo lavoro sull’artista americano specificando che “cercare di raccontare Jackson Pollock è come pedinare qualcuno di cui conosci già la destinazione”, ma altrettanto indicative per descrivere la sua parabola artistica e il sostegno ricevuto dalla CIA sono le parole di Picasso che aprono questo fumetto: “L’Arte è una menzogna che ci permette di conoscere la verità”.