Agente 008: un normale studente giapponese

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Avete già capito tutto dal titolo. Giusto?

Questa volta il gustoso siparietto in cui io mi fingo frustrato dall’ennesimo NON Normale Studente Giapponese lo risparmiamo ed andiamo al sodo.
Eito Akashi è giapponese, ha appena finito le scuole medie, e sarebbe normalissimo non fosse che si ritrova iscritto ad un segretissimo istituto per Agenti: coloro che dietro le quinte proteggono la pace nel mondo opponendosi alle Spie che invece profittando di caos e guerra.
E tutto per colpa di suo padre un Normale Impiegato Giapponese (cioè quello che i Normali Studenti Giapponesi diventano appena raggiunta la maggiore età) che è stato, ovviamente ad insaputa della famiglia, fino alla sua scomparsa uno dei migliori Agenti della storia.
Il resto lo potete più o meno immaginare.

Anzi, forse lo immaginate con precisione quasi assoluta se aggiungo che l’autore di questo manga è Shun Matsuena, l’autore di Kenichi: il discepolo più forte della storia .
A quel punto non vi può stupire pensare che Eito è, ovviamente, “normale” in tutto tranne che nel senso di giustizia e in un coraggio assoluto a cui attinge al primo segnale di crisi e che questo attirerà a lui, fin dal primo sguardo, la bellissima e fortissima compagna di scuola Ayame Kido, unica studentessa ad avere già agito come Agente.
Sarà solo grazie a lei se Eito riuscirà a sopravvivere al primo giorno in una scuola decisamente anormale, come sarà solo grazie al confronto con il misterioso e sopra le righe Preside Araragi se deciderà di presentarsi il secondo giorno ed affrontare risoluto un percorso per cui non sembra assolutamente tagliato

Tutto piuttosto facile da immaginare.

E questo è un grosso problema in quanto questa mancanza di sorprese, questo inserirsi fin dal primo volume con troppa compiacenza nel solco tracciato dalla opera precedente rischia di lasciare a questo manga ben poco da dire. In Eito si rivede quasi completamente Kenichi (con qualche atteggiamento da sfigato in meno, ma neanche molto) mentre Ayame non tracopia Miu ma bensì la laconica (quasi afasica) Maestra Shigure “Il prodigio delle armi”, personaggio di solido fascino e indubbiamente favorito da autore e lettori.
La mancanza di attese potrebbe persino essere causa di bias nel momento in cui dico che persino il vedere il tratto (ovviamente) maturo di Matsuena fin dal primo volume mi fa sembrare che questo primo volume sia stato fatto con solido mestiere ma poco impegno laddove il primo volume di Kenichi sprizzava fiducia nel proprio entusiasmo, se non nella propria tecnica.
Mancano completamente le “scene clou” che avevano attirato la mia attenzione all’incerto esordio di Kenichi.

Ma forse qui sto esagerando con l’analisi e non resta che ritornare ai brevi dati oggettivi: Agente 008 è un classico “Shonen scolastico” ad ambientazione spionistica dato in mano ad un solido professionista di settore che, per buon peso, viene fatto esordire in libreria al prezzo promozionale di 1 euro.
Non ci troverete niente di originale ma non ci sono neanche motivi di insoddisfazione e, per le “specifiche” stesse di questo genere, il consiglio è sempre quello di arrivare almeno al terzo numero in caso di dubbio.

Io sicuramente farò così.

Luca Cerutti

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