Jonathan

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1983: sul numero 35 della VII annata di Skorpio appare il primo episodio di una BD piuttosto diversa da quelle proposte fino ad allora dai settimanali Eura. Non è una serie western, né di fantascienza, né di avventura pura e semplice; non è ambientata nel Far West, né in una metropoli americana, né in Europa… Una vera eccezione, insomma. Si tratta di Jonathan ed è scritta e disegnata da Cosey (pseudonimo di Bernard Cosandey), raffinato autore completo dal tratto particolarissimo che si affina nel corso degli episodi.

Fin dalle prime vignette, si impone l’ambientazione molto particolare: “da qualche parte dell’Himalaya, al confine tra il Nepal e il Tibet”, come recita l’incipit del primo albo. È qui che si aggira il protagonista (graficamente, un autoritratto dell’autore) cercando di recuperare la memoria, dopo essere fuggito da una clinica in cui veniva curato a colpi di elettroshock: alla fine riuscirà nel suo intento, con il lettore che potrà a sua volta ricostruire la storia e le motivazioni di Jonathan lungo vari flashback che caratterizzeranno in parte anche il secondo albo, con il quale sembra chiudersi la sua vicenda personale in quei luoghi.
E invece Jonathan decide di non rientrare in Europa, dando il via a una serie di storie di notevole qualità in cui il protagonista lascia spesso la ribalta a vari comprimari tratteggiati in modo impeccabile e con piccole chicche quali, ad esempio, i suggerimenti in calce alla prima pagina di ogni nuovo albo: “Una BD da leggere ascoltando Obscured by clouds dei Pink Floyd, Tubular bells di Mike Oldfield”…

Skorpio pubblica i 9 episodi apparsi tra il 1975 e il 1982 sulle pagine della rivista Tintin (e poi serializzati da Lombard tra il 1977 e il 1983) e lo fa in 27 uscite settimanali praticamente senza interruzioni: Jonathan salta infatti solo il numero 47 della VII annata. Cosey realizzerà in seguito altri albi della serie, a partire dal distico ambientato negli Stati Uniti – in cui ritrova Kate, già protagonista dell’albo eponimo – ma con pubblicazioni sempre più diradate nel tempo fino al 2013, per un totale di 16 albi. Come per altre BD di cui abbiamo parlato in questa rubrica, i lettori italiani ringraziano la Gazzetta dello Sport che ristampa tutti gli albi di Jonathan nel 2017, nei numeri da 72 a 79 con cui si conclude la Collana Avventura venduta in allegato con il giornale.

BD molto particolare, come scrivevo all’inizio. Certo non manca qualche sprazzo di pura avventura, ma il marchio di fabbrica è costituito dalla “quotidianità” della vita di Jonathan, con riflessioni blandamente new age che punteggiano il suo incontro con civiltà così lontane dalla nostra: monaci tibetani dediti alla meditazione, soldati cinesi che occupano la regione, guerriglieri locali in lotta per l’indipendenza… anche se i veri protagonisti negli albi apparsi su Skorpio sono spesso altri personaggi “occidentali” che incontrano Jonathan dando il via alle sue avventure (questa caratteristica si perde dopo il ritorno di Jonathan in Oriente, negli albi post-distico USA).

L’albo che mi è piaciuto di più, a suo tempo? Beh, non è facile scegliere visto l’ottimo livello della serie… Opto comunque per l’ottavo episodio, Il segreto del serpente, pubblicato nei numeri da 5 a 7 della VIII annata di Skorpio, con le strampalate teorie di Casimir Forel (uno dei “co-protagonisti europei” di cui parlavo in precedenza) alle prese con i sussulti del cuore suscitati da una paziente che sta curando. “Una BD da leggere ascoltando Ambient 1 di Brian Eno, Sacred Hymns of G. I. Gurdjieff di Keith Jarrett e Gli uccelli di Ottorino Respighi”, secondo i consigli dell’autore.

PS: pochi mesi dopo la pubblicazione di questo articolo, Cosey ha deciso di mettere fine alle avventure di Jonathan con un 17° episodio di cui ho parlato in questo articolo.

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Marco Gremignai

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