Riminicomix 2019: Tra Cosplay e Capitan… Uncinetto

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A Riminicomix 2019 è stato possibile comprare fumetti, giocare a giochi di ruolo, vestire i panni del proprio eroe preferito. Mangiare una piada farcita appena sfornata ad un negozietto di alimentari, sedere sul bordo della fontana dei quattro cavalli, assistere alla rappresentazione di tutte le performance e filmati di presentazione preparate dai cosplay che partecipano alla gara sul palcoscenico. Gadgets? A non finire! Spade di Hattori Hanzo, da appendere al muro, miniature con cui poter competere nella conquista dello spazio sugli scaffali dove per generazioni ci sono state le ceramiche di famiglia, tavole a fumetti originali da poter incorniciare ed appendere al muro. Assistere a conferenze con gli autori, vedersi gratuitamente l’ultimo film di animazione che ha riscosso successo.

Una foto con gli amici sotto l’Arco Augusteo ed un’altra presso il Parco dell’Acqua che scorre sotto il Ponte di Tiberio (14 dopo Cristo) che oggi, nel 2019, ha ben 2005 anni e tutti i riminesi con orgoglio affermano che è il solo sui cui ancora ci possono viaggiare sopra le auto. E a qualcuno verrebbe da fare la battuta che il crollo dell’Impero Romano potrebbe essere stato dovuto anche al fatto che con un’edilizia così “eterna” il denaro non circola e si ha il crollo dell’economia e con essa di tutto il resto in cascata.

Passeggiando nel mondo dei comics, degli anime, dei giochi per console e del vasta esposizione di merchandising di ogni forma, si gode di una sorta di visione carnevalesca in cui passeggiando per gli stand della manifestazione è possibile fare a gara per indovinare chi è il personaggio che è stato impersonato.

Ricordo con commozione il periodo dell’infanzia quando vestivo l’abito di Zorro e per le strade della parata dei carri, di pagliacci, altri Zorri, molti arlecchini e qualche Uomo Ragno (Uomo Ragno, non Spiderman, mi raccomando) se ne vedevano a iosa.

Sarò sincero: ormai il mondo dei personaggi di fantasia è così vasto che faccio veramente fatica a raccapezzarmi. Quindi mi limito a fotografare quelli che mi hanno particolarmente impressionato, per bravura nella realizzazione del costume, ma anche per l’abilità nel dare un carattere personale nel modo in cui tale personaggio è stato impersonato dal cosplay di turno.

Così riconosco fra la folla la bella Leeloo de Il Quinto Elemento di Luc Besson, che nel film era interpretata da Milla Jovovich, poi presso la Fontana dei Quattro Cavalli mi incontro con un buffo Deadpool con la passione per gli unicorni e poi molti altri personaggi ancora. Ma lascio a voi indovinare chi siano così da colmare la mia infinita ignoranza in materia.

In questa abbuffata di divertimento si incontra immancabilmente una idea che porta un sorriso permanente ed in questo caso a portarla è una vecchia tradizione artigianale, quella dell’uncinetto, che qui assume la forma personaggi dell’immaginario fantasy ed horror.
Sopratutto Idoli Cthulhu di tutte le dimensioni e per tutti i gusti la cui autrice si chiama Juna 

(https://www.etsy.com/shop/JunaHandmadeShop) e con lei collabora Dario che invece realizza delle miniature di mostri marini tentacolari e di creature lovecraftiane utilizzando un impasto del tutto naturale derivato dal mais che una volta che è indurito, può essere colorato a piacere divenendo delle pregevoli sculture da collezionismo.
Ma le bamboline i Juna realizzate interamente ad uncinetto hanno veramente conquistato la mia attenzione e sono quindi al primo posto fra le mie preferite e penso che così sia stato anche per molti altri.

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